J3 secondo studio sul clown tecnologico
J3 è un assolo diretto e interpretato da Ariella Vidach che in questo lavoro rappresenta la tragicità, la decadenza, il fallimento nella figura del clown bianco. Qui l’interprete distrugge ogni apparente certezza si dimostra fragile, miserabile, imperfetto. Una creatura che colpisce per l’effetto patetico che produce nella contraddizione tra essere e apparire e per la sua necessità di nascondere l’infinita tristezza di un’anima esiliata al di fuori del proprio spazio. Ma è anche “maschera”, mai vera vittima, sempre in grado di risollevarsi al di sopra della propria condizione.
L’accento di J3 è sulla fatica della rinuncia ad una propria dimensione, sul dolore procurato dal travestimento e dalla necessità di rifarsi una “pelle” per sopravvivere nel mondo e nell’arte.
Credits
Coreografia e danza Ariella Vidach
Disegno luci Stefano Pirandello
Scenografia Claudio Prati
Costumi Ariella Vidach