FARE SPAZIO | Staying with the trouble

Ariella Vidach AiEP e il MEET Digital Culture Center presentano l’esito conclusivo del lavoro FARE SPAZIO – Staying with the trouble, sulla complessità della produzione artistica nel farsi dell’opera performativa in VR e intermediale.

L’evento culmina il percorso del progetto Common Cloud  – Tecnologie Corpi Democrazia, nato grazie al sostegno di Fondazione Cariplo – Per la Cultura, che ha indagato il tema delle nuove prospettive partecipative e relazionali nella progettazione culturale, in seguito all’accelerazione della presenza dei new media e delle nuove tecnologie nella vita contemporanea. Il progetto pone al centro il tema del corpo e dello spazio urbano e della trasformazione delle loro nozioni oggi interrogandosi su quali spazi, quali immaginari, quali corpi abitano il nostro presente e su come ripensare la democrazia nell’epoca dei big data.

Dopo gli appuntamenti a Palazzo Te di Mantova, alla Fabbrica del Vapore di Milano, e a Verbania nell’ambito di Nextones 2022, il progetto arriva al MEET Digital Culture Center per aprire gli esiti del laboratorio dedicato alla professionalizzazione di giovani studenti con il tutoring di Ariella Vidach e Simone Verduci.

Il percorso, realizzato da Cristina Angeloro, Simone Assi, Gabriele Barbagallo, Manuel Macadamia (Emanuele Caporale), Franco Conte, Stefano Hue Zhao, e Alessandro Corona, ha indagato il tema del corpo e dei rituali costruendo un sistema complesso in cui le tecnologie, i dispositivi virtuali e i contesti immersivi sono stati affrontati attraverso un avvicinamento alle pratiche, in dialogo costante con artisti digitali, programmatori, performer, coreografi, sound artist, per affrontare in forme concrete e collaborative le problematiche e le questioni teoriche ed estetiche che si affrontano nel percorso di creazione.

Il laboratorio, strutturato attraverso la formula learning by doing, ha coinvolto 10 partecipanti selezionati attraverso una call pubblicata nel mese di Gennaio 2023.

Descrizione

FARE SPAZIO – Staying with the trouble presenta come esito conclusivo un’esperienza immersiva che esplora il concetto di ritualità in quattro principali contesti: religione, crescita personale, guerra e tecnologia. In un’epoca dominata dalla razionalità e dall’innovazione tecnologica, l’opera invita a riflettere sul ruolo e il significato dei rituali nella vita quotidiana e nella società contemporanea.

Il progetto è il risultato di 5 weekend di workshop condotti da Simone Verduci, in cui i partecipanti hanno lavorato in un’ottica collaborativa per sviluppare e realizzare l’intera opera installativa in VR.

Il lavoro realizzato si avvale di tecnologie all’avanguardia, quali il VR Oculus Quest 2 grazie al quale una performer condurrà gli spettatori in un viaggio virtuale. Per la sua realizzazione sono stati utilizzati soltanto assets originali, così come gli elementi grafici e visivi sono stati appositamente realizzati per l’installazione, grazie a tecniche di texture generative e di intelligenza artificiale.

L’uso di Stable Diffusion, Plask, A.I. e altri strumenti sperimentali ha permesso di registrare azioni reali di corpi in movimento da inserire negli ambienti degli spazi creati. Gli elementi grafici e visivi, interagiscono e si sincronizzano con una colonna sonora originale spazializzata.