Lunedì 3 Luglio alle ore 17.30, presso la Biblioteca di Piazzale Accursio – Milano, Ariella Vidach AiEP presenta DIALO_ring, all’interno del progetto ATTIV-POP – con il sostegno di Milano è Viva
Ingresso libero con prenotazione: 02 884 64305-64300 | c.biblioaccursio@comune.milano.it
A partire dall’osservazione sulla permeabilità del corpo e della mente rispetto ai media, con un riferimento particolare allo smartphone nasce DIALO_ring, un nuovo format performativo e strumento di indagine sociale che si inserisce in contesti formali e strutturati – come le assemblee condominiali, biblioteche e centri culturali – per proporre un modo diverso, artistico e informale di presentare, discutere, confrontarsi e risolvere posizioni, pregiudizi, stereotipi, conflitti e criticità quotidiane e extra-ordinarie. Il format prevede la convocazione di una “assemblea” in cui i partecipanti utilizzano il proprio smartphone per inviare testi – proiettati su tutte le pareti dello spazio che li accoglie – che parlano delle loro vite, famiglie, lavoro, società, cultura e divertimento. Una danzatrice, un musicista, una coreografa e un videoartista condurranno attraverso una serie di domande e improvvisazioni verso uno sviluppo determinato dal tono, dal carattere e dal clima creato dai messaggi inviati in risposta alle domande, sollecitazioni e provocazioni definite da una linea – sceneggiatura predefinita, comprensiva anche di diverse e possibili varianti.
Il lavoro di ricerca e sperimentazione di DIALO_ring si concentra sul ruolo dello smartphone nell’era dell’infocrazia e delle smart cities, e sulla sua funzione nodale, di concentrazione e diramazione di una quantità importante di dati e di funzioni.
In questo caso il dispositivo tecnologico diviene una grande “memoria in tempo reale” condivisa ed estesa che permette alle narrazioni personali di essere conservate, visualizzate e condivise (in questo caso proiettate e visibili a tutti anche se in forma “parzialmente” anonima ma in un contesto collettivo e “pubblico”.
Collegandosi ad un sito con un link che verrà indicato a inizio performance, gli spettatori nel corso dell’evento stesso potranno accedere a informazioni per conoscere i racconti, le esperienze, i frammenti di vita, i dati personali, i suoni e le immagini dei performer e della produzione e per poter partecipare attivamente interagendo con tutti gli elementi audiovisivi della performance.
Il sistema interattivo sviluppato si basa su di una porzione di programma – patch – definito “regia mobile” creato con il software vvvv che, installato su di un computer utilizzato dal videoartista, permette agli smartphone di tutti gli spettatori presenti in sala, di essere collegati e di poter inviare e ricevere testi, suoni e immagini, videoproiettati, in grande formato e in modo immersivo a 360°, sulle pareti dello spazio performativo.
Lo smartphone diventa strumento di condivisione che crea un sistema di relazioni tra spettatori e i performer che permette di costruire un ambiente sensibile delineato nei tratti e nei contenuti, attraverso l’elaborazione delle scelte prese dalla collettività e dagli artisti stessi.
Nel corso dell’evento è possibile stabilire un sistema di relazioni tra gli spettatori che, attraverso i testi che scorrono sul display del loro cellulare e sulle pareti, possono dialogare tra loro e con la regia. La sfera intima e privata diventa pubblica. I luoghi dell’azione si moltiplicano e si dislocano negli spazi di fruizione tramite una piattaforma sia fisica che on line.
Le parole, proiettate simultaneamente ed in tempo reale sugli schermi degli smartphone e sui fondali della sala, diventano frasi che, in questa doppia “dimensione”, acquisiscono un senso nuovo, a volte puramente casuale e confuso, a volte molto compiuto e preciso. Questa trasformazione avviene attivando dalla regia mobile una selezione e un intervento, una vera e propria manipolazione operata dal videoartista, che modifica il significato – il senso- dei testi proiettati.
Il dispositivo di selezione diventa il nuovo interlocutore che altera, distrugge o ricrea, nobilita e svilisce i concetti trasmessi dallo spettatore e che ci interroga sull’effetto della trasmigrazione dei dati e sulla sua possibilità di trasformarsi da strumento di relazione, a oggetto di fraintesi e discriminazioni.
All’interno di questo percorso, inteso come passaggio e falsificazione di informazioni, si sviluppa il tema della performance, con una coreografia, una colonna audio-visiva che si dilata nel tempo e nello spazio, sospende il flusso indistinto dei dati, li elabora e li trasforma in una nuova forma di dialogo sociale.
Credits
Idea e progetto Claudio Prati, Ariella Vidach
Danzatrici Federica D’Aversa
Musica Riccardo Lupi (sax e flauti)
Operatore regia crossmediale Simone Assi
Con il sostegno di Milano è Viva