La relazione contesa tra natura umana e vita artificiale, tra biologia e robotica, delinea il nuovo lavoro di Ariella Vidach Aiep, (coreografia di Ariella Vidach, produzione 2017, regia di Ariella Vidach e Claudio Prati).
Lo spettacolo esplora e sperimenta, infatti, le potenzialità della tecnologia dell’automazione applicate alla coreografia. Un tracciato di scarti tra presente e futuro, una mappatura di echi, risonanze, specularità inesatte, mettono a nudo la relazione tra uomo e macchina, biologia e robotica, due mondi alla ricerca di un equilibrio che si rivela attraverso il delicato processo cognitivo che scaturisce dall’attenzione e dall’ascolto.
La coreografia è pensata per un ensemble di danzatori in un dialogo indiretto con un braccio robotico dotato di un occhio-telecamera (kinect) e di un videoproiettore. Attraverso un sofisticato sistema di programmazione, l’automa codifica i movimenti dei danzatori, entrando in relazione con essi e proiettando sequenze di immagini e luce in un estraniante gioco di delay. La relazione tra spazio scenico e realtà aumentata, tra uomo e automa, determina uno sviluppo drammaturgico delle partiture visive, musicali e coreografiche.
HABITdata
idea e regia Claudio Prati e Ariella Vidach
coreografia Ariella Vidach
programmazione robotica Massimiliano Davì / MAXeffects
disegno sonoro e programmazione audio Alessandro Perini
programmazione max-msp Paolo Solcia
grafica interattiva e visiva Sebastiano Barbieri
set Claudio Prati
costumi AiEP
produzione 2017/ AiEP
co-produzione FIT Lugano/Festival MilanoOltre/IAC Malmoe
con il sostegno di MIBACT, NEXT Regione Lombardia, Comune di Milano, DAC città di Lugano, DECS Canton Ticino/Swisslos