You will find me if you want me in the garden
A cura di Marta Bianchi, Laura Marcolini, Maria Paola Zedda
Inaugurazione 7 Luglio, ore 18.30 presso Fabbrica del Vapore – Cattedrale, Via Procaccini 4, Milano
Dall’8 Luglio al 2 Ottobre, la mostra sarà aperta tutti i giorni, dalle ore 16 alle 22, con ingresso gratuito
All’interno della programmazione estiva a cura dei laboratori di Fabbrica del Vapore viene presentata la mostra concepita per gli spazi di Cattedrale, edificio emblematico di Fabbrica del Vapore ripensato per l’occasione come giardino interspecie grazie a una grande installazione multipla e sensibile.
Giovedì 7 luglio alle ore 18.30 inaugura la mostra You will find me if you want me in the garden, progetto di punta della III edizione della rassegna, frutto del lavoro sinergico di Ariella Vidach-AiEP, Studio Azzurro, Careof, Fattoria Vittadini e mdi ensemble, concretizzatosi oggi in un progetto artistico e curatoriale collettivo e unitario.
Testimone delle forme dell’abitare il presente, la mostra trasforma il potente spazio di Cattedrale in un giardino interspecie dove video, corpi, dispositivi interattivi, installazioni sonore, nuovi media, restituiscono la complessità del mondo attuale, la necessità di immaginare nuove prospettive di coesistenza, e nuove soggettività e alleanze, amplificando la riflessione sui temi che riguardano la democrazia, le pratiche di resistenza, e la definizione di spazio e di corpo, oggi alla soglia con il virtuale.
Il titolo prende ispirazione da un brano del gruppo industrial Einsturzende Neubauten che da sempre ha sviluppato una riflessione sul rapporto tra uomo, tecnologie e dimensione poetica. Il giardino diviene in Fabbrica del Vapore metafora della scoperta del lavoro invisibile ma costante che si nasconde nella creazione artistica e invito ad alimentare un percorso multiforme in continua evoluzione.
La mostra è concepita come un formato espanso: non solo percorso espositivo, ma habitat transumano, giardino interspecie infestante, dinamico, paesaggio di transizione dove si pratica un incontro permanente e pervadente tra dentro e fuori, tra organico e inorganico, tra corpi e tecnologia. Ma sarà anche un luogo attraversabile dalla comunità, da simposi, incontri, performance, lasciando volutamente il grande spazio di Cattedrale aperto a quel “parlamento dei corpi” che nei mesi andrà a occupare lo spazio espositivo.
I tre grandi paracadute rovesciati de Il soffio sull’angelo di Studio Azzurro galleggiano, popolati di corpi proiettati che reagiscono al soffio dei visitatori. Sotto questo scenario di corpi sensibili elettronici, si muovono i corpi dei performer del progetto 10 giardini da non perdere di Ariella Vidach-AiEP, in dialogo con il trittico video proposto da Careof che, a partire dal proprio Archivio, mostra opere di Francesco Bertocco, Fatima Bianchi, Elisa Caldana, Daniele Costa, Irene Dionisio, Elisabetta Falanga, Roberto Fassone, Giovanni Giaretta, Miriam Gili, Mati Jhurry, Jacopo Miliani, Alessandro Sambini, Elisa Strinna, Natalia Trejbalova. Completano la mostra i corpi cavi, di creta, dell’installazione sonora di mdi ensemble Omaggio ad Alvin Lucier, grande protagonista della scena musicale sperimentale, recentemente scomparso, e la mostra fotografica FeMale di Fragile Artists proposta da Fattoria Vittadini.
Durante i giorni dell’inaugurazione sono inoltre previste performance e interventi in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
Il percorso, a cura di Marta Bianchi, Laura Marcolini, Maria Paola Zedda, nasce dalla specificità dello spazio e dialoga con il più ampio programma della rassegna Vapore d’estate, creando continuità con il Piazzale e facendo di Cattedrale uno spazio poroso e permeabile con quanto si sviluppa all’esterno e nelle sedi dei laboratori. Si innesta nel progetto anche il contributo di Viafarini, che da anni lavora nel sostegno della creatività giovanile, con la performance Jerusalem Delivered di Pól McLernon ispirata alla installazione-happening Empty Words che Cage presentò nel 1977 a Milano, fruibile dalle 18 presso l’Archivio. Nella stessa occasione sarà inoltre possibile visitare Viafarini, aperto per la mostra conclusiva del ciclo di residenza VIR Viafarini-in-residence. L’evento coinvolge anche gli studi d’artista in via Carlo Farini 35 e caratterizza da 14 anni l’attività di Associazione Viafarini.