INDAGINE SULLO STATO DEI CORPI
Anna Basti
Indagine sullo stato dei corpi e un progetto di ricerca che nasce dall’esigenza di soffermarsi sulla condizione attuale dei nostri corpi a fronte di un periodo di turbolenze pandemiche che li hanno investiti da un punto di vista fisiologico ed emotivo.
Come stiamo?
Il nostro corpo e diventato protagonista di restrizioni e paure. Abbiamo assistito ad un enorme movimento di sottrazione dei corpi, sottrazione dal contatto, sottrazione dallo spazio pubblico, sottrazione dai luoghi di lavoro.
Distanziare e isolare. Per proteggere. Per prendersi cura. Sono cambiate le nostre abitudini sociali. Negoziare la relazione con altri corpi e di volta in volta diventato necessario, a partire semplicemente dal modo in cui ci si saluta quando ci si incontra. Che ricadute hanno queste restrizioni sui nostri corpi?
Vorrei fermarmi un attimo e porre alcune questioni a quanti piu corpi possibili, andando a costruire, attraverso varie tappe, un archivio di dati provenienti dai corpi con cui di volta in volta la ricerca entra in contatto:
● Come, e se, e cambiata la percezione del nostro corpo?
● Come, e se, e cambiato il modo in cui i nostri corpi agiscono lo spazio e i luoghi pubblici?
● Come, e se, sono stati stravolti i nostri schemi prossemici?
● Quanto, e se, abbiamo sentito e sentiamo la mancanza di contatto fisico?
● Quali strumenti abbiamo avuto a disposizione per prenderci cura, in autonomia, del nostro benessere
psicofisico? La ricerca si avvale di una prospettiva intersezionale ed estende l’indagine anche alla relazione tra i corpi e gli ecosistemi abitati. Cosa succede infatti se estendiamo la ricerca ai corpi non umani?
Se penso a quello che e accaduto in questi ultimi tempi, mi viene da dire che il non umano, o almeno parte di esso, soprattutto durante i periodi di lockdown piu severi, ha goduto di una maggiore liberta, ha intrapreso un processo di rivitalizzazione in qualche modo, ha conquistato spazi di agibilita nei luoghi di convivenza tra umano e non umano.
Penso alle piante esplose, penso ai cinghiali che hanno invaso le periferie, e oltre, di alcuni centri urbani, penso alle stelle marine in acque in cui non le avevo mai incontrate. Mi domando anche quanto questo immaginario mediato, prevalentemente attraverso internet e televisione, sia reale o romantico e in che modo questo racconto ha impattato sulle paure profonde dell’umano nei confronti della “natura oscura”, del “selvaggio”, del non umano.
Il progetto qui proposto e da concepirsi come una delle varie tappe di ricerca, focalizzata principalmente sulla relazione tra i corpi umani e non umani. Un corpo, umano, che negli ultimi tempi ha sicuramente sofferto in termini di possibilita relazionale ed un corpo, non umano, che invece ha avuto modo di espandersi, di crescere, di intessere nuove relazioni. In che modo questi due movimenti opposti si possono ad oggi incontrare? In che modo possono dialogare? condividere narrazioni?
NAOcrea2023 | con il contributo di Regione Lombardia, Ministero della Cultura – Direzione Spettacolo